Ecosostenibilità


Piccoli, semplici ma straordinari gesti consapevoli per contribuire a salvare il nostro pianeta e raccontare come la qualità della vita, che per definizione una vacanza deve esprimere, non possa prescindere dalla sostenibilità ambientale


 

Genesi dello sviluppo sostenibile

“Ecosostenibilità” è un vocabolo che ha letteralmente segnato la fine del secolo scorso, entrando rapidamente a far parte del nostro lessico quotidiano, allorquando la difesa ambientale è diventata una sfida planetaria, nonché un tema di politica internazionale di sempre più straordinaria rilevanza.

Era il 1988 quando fu creato il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico, la IPCC, Intergovernmental Panel on Climate Change. Si trattò di una task-force di scienziati formatasi da due organismi delle Nazioni Unite, OMM (Organizzazione meteorologica mondiale), e UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente), per studiare le cause, gli impatti dei cambiamenti climatici e le possibili soluzioni al problema.

Tutto ebbe inizio proprio da qui, appena “si cominciò” a comprendere come la vita del nostro pianeta fosse unita da un doppio legame a quella dell’uomo. Così, ci rendemmo consapevoli di come, contrastare l’inquinamento ambientale, fosse non solo un credo politico, ancorchè un virtuoso stile di vita, ma soprattutto un dovere politico e morale per le generazioni future. Un cambiamento culturale che divenne subito un cambiamento epocale perché si capì quanto prioritaria e collettiva, dovesse diventare la responsabilità di proteggere il pianeta, per evitarne la sua devastazione. La portata mondiale di queste tematiche, infatti, trovò la sua definitiva e giusta ribalta, appena la Scienza accertò che la concentrazione dei “gas ad effetto serra”, ovvero le cosiddette emissioni di anidride carbonica (C02) in atmosfera, catturando il calore del sole, ed impedendone il ritorno nello spazio, potesse maggiormente contribuire al riscaldamento della Terra, e conseguentemente potesse interferire in modo determinante sui cambiamenti climatici.

Nel 1992, la Conferenza sull’ambiente e sullo sviluppo delle Nazioni Unite, adottò la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Unfcc) di Rio de Janeiro, che rappresentò la prima risposta alla sfida dei cambiamenti climatici. La Convenzione istituì una struttura legalmente vincolante tesa a stabilizzare le concentrazioni di gas-serra in atmosfera per evitare “dannose interferenze con il sistema climatico”. Dal 1988 ad oggi, passando dal protocollo di Kyoto del 1997 agli accordi di Parigi del 2015, si è assistito ad un progressiva riduzione delle emissione di C02 sulla Terra.

Purtroppo, però, ad oggi, tutti questi sforzi sono risultati insufficienti: ancora troppo pochi per salvare il pianeta in nome di uno sviluppo sostenibile. L’ultimo report del 2023, stilato sempre dalla IPCC, è spietato! Il documento, approvato recentemente, riga per riga dai delegati di tutti i 195 Stati membri, e destinato ai leader di ogni paese, è una sorta di guida alle scelte cruciali cui sono chiamati. Un ultimo appello su come affrontare gli effetti del riscaldamento globale. Tra i rilievi contenuti nel rapporto: la più alta concentrazione di CO2 degli ultimi due milioni di anni e il tasso di innalzamento del livello del mare più rapido degli ultimi 3000 anni.

Questo lavoro, sempre condotto dal gruppo intergovernativo di esperti, IPCC nato nel 1988, mostra che l’attuale riscaldamento di 1,1 gradi ha già causato un pericoloso sconvolgimento della natura e del benessere umano in tutto il pianeta, con un impatto sul clima peggiore di quanto previsto nell’ultimo Rapporto di Sintesi dell’IPCC del 2014. Conclusivamente, si ribadisce che le emissioni di CO2 devono essere ridotte del 43% entro il 2030. In particolare i governi dovrebbero agire velocemente, rinunciare ai combustibili fossili attraverso investimenti in energie rinnovabili e altre tecnologie a basse emissioni di carbonio, aumentare l’efficienza energetica, ripensare l’agricoltura e ripristinare foreste e paesaggi naturali degradati.

L9 for future


Quanto abbiamo descritto è la storia sostanziale di quanto si sia fatto fino ad oggi, per l’ambiente e conseguentemente per il clima. Si evince come fino al 2030, la salvezza della Terra, non potrà non passare dai gesti responsabili di ciascuno di noi. Ecco spiegata l’estrema attenzione e sensibilità di L9 verso l’ambiente e dunque… verso il futuro!

Siamo felici di aver scelto per L9 un fornitore di energia elettrica come Alperia che utilizza energia esclusivamente green, ovvero proveniente solo da fonti rinnovabili.

Siamo felici di aver bandito totalmente la plastica da L9, attraverso un processo attuativo sugellato dal marchio internazionale Plastic Free Certification (PFC)

Siamo felici di aver sempre fatto scelte nella direzione del risparmio energetico sia ricorrendo ad illuminazioni esclusivamente a LED, sia installando opportuni sistemi di monitoraggio del consumo collegati alla Domotica che fanno di L9, una holiday-house moderna, smart e ad alto efficientamento energetico

Piccoli, semplici ma straordinari gesti consapevoli per contribuire a salvare il nostro pianeta e raccontare come la qualità della vita, che per definizione una vacanza deve esprimere, non possa prescindere dalla sostenibilità ambientale

Poter continuare a vivere su questo pianeta, e dunque potersi godere il proprio tempo libero che ti concede, passa anche da queste scelte responsabili di attenzione, cura e sensibilizzazione culturale allo sviluppo sostenibile

 

Certificazione Plastic Free